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Market review n.06 2018

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Il rally di questi ultimi giorni del US Treasury bond a 10 anni, con i rendimenti al ribasso,  non fa altro che confermare che gli investitori si stanno spostando dal mercato azionario sulle obbligazioni a lunga scadenza, maggiormente percepite nello scenario attuale come beni di rifugio. Questo sta accadendo nonostante il quadro economico sia positivo come anche descritto nella prima conferenza stampa del nuovo presidente della Fed, Jerome Powell. Come previsto, infatti ha alzato il tasso di riferimento di 25 punti base sottolineando che l’economia degli Stati Uniti è abbastanza sana da giustificare due ulteriori rialzi dei tassi nel 2018. Powell ha anche aggiunto che nei dati attuali non c’è nulla che indichi un’accelerazione dell’inflazione, dichiarazione che ha respinto l’idea di una politica monetaria più restrittiva. Tuttavia i traders non sembra si siano concentrati su queste dichiarazioni bensì sul nervosismo conseguente agli annunci sull’agenda protezionistica di Donald Trump e sul rischio di una guerra commerciale con la Cina. Nervosismo ulteriormente peggiorato dallo scandalo di Facebook, che ha fortemente penalizzato tutto il comparto tecnologico statunitense, d’altra parte anche i dati di produzione della PMI in Europa e Giappone hanno pesato sul sentiment quando l’ultima pubblicazione ha riportato una tendenza al ribasso, pur partendo da livelli elevati.
Di conseguenza tutti i mercati azionari hanno subito perdite con un peso maggiore nei settori più ciclici. In Europa i titoli tecnologici hanno perso subito seguiti dai titoli sensibili ai tassi d’interesse come banche e compagnie assicurative, oltre a titoli ciclici, industriali, materiali di base e costruzioni. Solo il settore immobiliare è riuscito a trattenere le perdite.
Per quanto riguarda il mercato del credito, anche in Europa si sta verificando il trasferimento tradizionale degli investimenti ai beni di rifugio più sicuri come i Bund tedeschi a dieci anni penalizzando sia i corsi dei titoli azionari sia i corsi dei corporate bonds con bassa qualità del rating emittente (inferiore all’investment grade). Il conseguente rialzo dei corsi dei titoli obbligazionari con qualità rating emittente medio-alta, in particolare nel comparto government bond, è stato forte, con i rendimenti a medio lungo termine di tutti i titoli di stato dell’eurozona che sono diminuiti di 10-15 punti base nelle ultime due settimane, in particolare con i titoli francesi che sono scesi di quasi 30 punti base negli ultimi due mesi. In questo contesto l’accordo tra Londra e l’UE sul periodo di transizione della Brexit è già passato in un secondo piano, così come i timori per l’esito delle elezioni in Italia non sembrano al momento preoccupare gli investitori: lo spread con i titoli decennali tedeschi, con eccezione di un unico forte rialzo in una giornata di settimana scorsa, continua il suo trend al ribasso attestandosi ad oggi su 130 punti base toccando i livelli raggiunti a Marzo 2016.

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